Le impermeabilizzazioni in sintetico vengono realizzate mediante la stesura di membrane in lega di poliolefine resistente ai raggi UV. Le giunzioni tra una membrana e l'altra vengono effettuate per termoinvertimento, mediante l'applicazione di un getto d'aria calda e senza la necessità di utilizzare alcuna fiamma o collante. Ideale per l'impermeabilizzazione di superfici molto vaste e di forma abbastanza regolare.
Italia
Fratelli Grondona è presente come magazzino edile sulla piazza di Savona da più di 100 anni. Durante questo periodo ha cambiato diverse sedi, fino ad arrivare all’attuale capannone sito nella zona industriale. Siamo raggiungibili da qualsiasi mezzo, dalla motrice sino all’autotreno, e a pochi minuti dal casello autostradale di Savona, cosa che fa di noi un comodo punto logistico per l’approvvigionamento di qualsiasi tipo di materiale edile. Trattiamo sia all’ingrosso che al dettaglio materiali da costruzione, da ristrutturazione, attrezzature edili, utensileria, isolanti, abbigliamento, antinfortunistica, prodotti chimici, pitture, vernici e materiali di consumo. Siamo dotati di una sala mostra, rivolta principalmente ai privati, dove il cliente può prendere visione in prima persona di un’ampia gamma di piastrelle, parquet, porte da interno, stufe e termocamini (sia a pellet che a legna).
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A causa della loro composizione, questo tipo di copertura è più complicata da gestire da un punto di vista della messa in sicurezza rispetto gli interventi precedenti. Il problema deriva dalla necessità di fissare gli ancoraggi ad una sottile lamina metallica anziché agli elementi strutturali del tetto, cosa che ha obbligato i produttori di ancoraggi a progettarne una gamma utilizzabile solamente su queste coperture. Grazie a questi nuovi ancoraggi ora è possibile realizzare, anche sui tetti in lamiera grecata, sistemi anticaduta del tutto similari nell’utilizzo a quelli disponibili per le altre tipologie di copertura, sia di tipo puntuale che flessibile.
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Su questa tipologia di tetto il rischio di caduta è molto più elevato, a causa dell’inclinazione del piano su cui si deve camminare per operarci e della fragilità che nel tempo possono assumere gli elementi di rivestimento come tegole e ardesie. In questi casi gli approcci variano notevolmente, non solo a seconda della geometria del tetto, ma anche a seconda del tipo di struttura sotostante (in legno, in laterocemento, in acciaio, etc.) ed allo stato di conservazione degli elementi strutturali che lo compongono, problema molto comune nelle installazioni su edifici storici o comunque abbastanza datati. Solitamente si sceglie un approccio ibrido, con una linea flessibile al di sopra del colmo unita ad alcuni fissaggi puntuali per raggiungere quest’ultima e nei punti a rischio “effetto pendolo”, ma a volte quest’approccio è precluso da problemi strutturali del sotto tetto e si devono utilizzare altre tipologie di ancoraggi e di rinforzi.
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Pur essendo coperture paragonabili a terrazzi, anche quelle piane sono soggette all’installazione di dispositivi anticaduta, a meno che non abbiano un parapetto a norma (ovvero alto almeno 110 cm) su tutto il loro perimetro. Su questa tipologia di tetto, solitamente si installano delle linee vita di tipo flessibile, ovvero composte da due o più pali che sottendono funi in acciaio mediante appositi dissipatori d’energia e tenditori. In questo modo gli operatori possono agganciarsi al cavo e lavorare su tutta la superficie senza mai avere il bisogno di staccarsi, risparmiando di fatto molto tempo rispetto alle line vita composte solo da ancoraggi puntuali, che comportano un continuo agganciarsi/staccarsi dell’operatore per passare da un punto a quello successivo. A seconda della pianta del tetto può essere necessario integrare la linea vita flessibile con alcuni ancoraggi puntiformi negli angoli della copertura per evitare in caso di caduta dell’operatore il
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