Materiali da costruzione: must e best practice per gli acquisti 
 

La carenza di materiali da costruzione, i prezzi esorbitanti dei trasporti via mare (dopo il blocco degli spazi aerei dovuto al conflitto russo-ucraino), l'applicazione di tasse supplementari per il rischio bellico e, soprattutto, la dilatazione dei tempi di consegna delle forniture hanno indotto le aziende edili a preferire i fornitori locali.  

La scelta del mercato locale ha risposto ad esigenze di tempi e, soprattutto, di costi di consegna, che finiscono per incidere sulle forniture.  

Di fronte alle problematiche legate all'ambiente, inoltre, l'uso di materiali da costruzione locali ha costituito la migliore opzione per ridurre l'impronta di carbonio, in termini di trasporto e lavorazione dei materiali. 

L'e-commerce tarda a decollare 
 

Se per molti rivenditori l'e-commerce è un metodo redditizio di fare affari, nel settore dei materiali da costruzione le vendite online rappresentano solo una piccola percentuale del business. Le cause sono bilaterali: per le imprese edili, la logistica al dettaglio online semplicemente non è pratica. I fornitori, d'altra parte, faticano a vendere online.  

Il processo di digitalizzazione degli acquisti B2B, nel settore dei materiali da costruzione, ha subito una brusca accelerata in seguito alle limitazioni dovute al Covid-19. Il risultato è che, in soli 18 mesi, ben il 75% dei professionisti dell'edilizia ha investito nella digitalizzazione e, oggi, l'89% delle imprese edili ritiene che Internet trasformerà il modo in cui lavorano.  

Attualmente, i canali di distribuzione dei materiali da costruzione sono complessi. Le imprese edili sono spesso in contatto con un'ampia rete di fornitori: produttori, rivenditori e distributori di prodotti edili. La comunicazione avviene spesso per via telefonica, con informazioni sui prodotti e sui materiali ancora inviate tramite linee one to one.  

L'e-commerce consente a marchi e produttori di collaborare in modo semplice ed efficiente: le aziende edili possono ottenere informazioni dettagliate e i fornitori possono sperimentare nuove possibilità di vendita. 

Materiali da costruzione: tendenze e sviluppi previsti per gli acquisti 
 

Esistono due tipi di tendenze che riguardano i materiali da costruzione, nei prossimi 7 anni: 
 

  • procedure di acquisto 
  • nuovi materiali 

Procedure di acquisto 
 

Il valore previsto del mercato globale dei materiali da costruzione entro il 2030 ammonta a circa 1 trillione di dollari: è, dunque, ben comprensibile il perché solo canali di vendita online possano aiutare i fornitori a capitalizzare una quota maggiore di questi profitti. La domanda di e-commerce nel settore edile è addirittura superiore alla media intersettoriale: perciò, l'84% dei fornitori prevede di vendere il 100% dei propri prodotti online in futuro.  

La carenza di materiali dovuta alle interruzioni che hanno caratterizzato l'ultimo biennio ha fatto strada a un nuovo tipo di servizio: le aziende edili, di fronte alla difficoltà di reperire materiali da costruzione e, di conseguenza, di tener fede alle scadenze contrattuali, si sono convinte di non poter fare da sole e si sono affidate a intermediari, per reperire i materiali necessari e gestire gli ordini. 

I fornitori, per conto loro, hanno reso sempre più sistematico il meccanismo degli sconti: si tratta di uno strumento mirato a mantenere il prezzo dichiarato che, però, incentiva i partner commerciali ad acquistare volumi maggiori al fine di ottenere uno sconto retroattivo.  
Gli sconti, strutturati in livelli di beneficio incrementale, sono dunque sempre più utilizzati dai fornitori del settore dei materiali da costruzione per incentivare maggiori volumi di acquisto. 

Nuovi materiali 
 

Nel 2022 i materiali da costruzione di tendenza si stanno muovendo verso il rispetto dell'ambiente, risparmiando risorse, energia e costi, pur rimanendo resistenti e durevoli. I materiali da costruzione emergenti sono 7. 

Calcestruzzo a basse emissioni di carbonio. Nel cemento tradizionale, il clinker si ottiene da calcare riscaldato in forni a 1.450° per 18 ore. Questo processo è responsabile del 90% delle emissioni di CO2. Il calcestruzzo a basse emissioni di carbonio è costituito da cemento industriale a cui vengono aggiunti rifiuti minerali provenienti da altre industrie.  

Calcestruzzo drenante. A differenza di quello tradizionale, è un calcestruzzo poroso, che consente di drenare vialetti, garage, piscine, terrazze, marciapiedi, piazzali, etc. e contribuisce alla conservazione delle risorse naturali del pianeta. 

Calcestruzzo autocompattante e autolivellante. Agevola la colata, perché scorre e si compatta per effetto della gravità, con conseguente riduzione del rumore nei cantieri e risparmio di tempo. 

Massetto fluido. È una malta autolivellante che, rispetto al massetto tradizionale, garantisce la tracciabilità, risponde alle evoluzioni normative e consente un notevole risparmio di tempo. 

Legno trattato ad alta temperatura (THT). È più durevole e offre una migliore resistenza agli attacchi di insetti e funghi. 

Ovatte di cellulosa, lino, canapa, materiali di origine biologica. L'ovatta di cellulosa può essere utilizzata per l'isolamento di pareti o solai. Gli aggregati di sughero possono essere miscelati al calcestruzzo per ottenere massetti leggeri e isolanti. La paglia sciolta può essere mescolata alla terra per creare rivestimenti per facciate. 

Blocchi di cemento e aggregati. Fanno parte dei materiali senza tempo. L'obiettivo dell'economia circolare nel settore edile è recuperare i rifiuti delle demolizioni per reimmetterli nel circuito produttivo di nuovi materiali: i blocchi di calcestruzzo e di cemento sono ottimi candidati per il riciclaggio.