Fine 2022: segnali di miglioramento

C'è luce alla fine del tunnel? L’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano ha recentemente condiviso i dati di una sua ricerca che suggeriscono di sì. Tale ricerca mostra che l'industria logistica italiana è cresciuta del 2,8% nel 2022, dopo il +4,7% del 2021, con stime che prevedono una quota pari a 91,8 miliardi di euro alla fine dell’anno. Il settore affronta però costi operativi in grande aumento, carenza di personale, mancanza di spazio su navi, aerei e container e difficoltà nell’approvvigionamento energetico.

In termini reali, l’inflazione è responsabile di una variazione negativa del fatturato pari a -5,2%. Cresce poi ancora la terziarizzazione. La logistica conto terzi rappresenta infatti il 43,6% del totale della logistica nel Paese, mentre continua il calo, pari a -2,1%, del numero di imprese nel settore; il totale per il 2022 è 84.500, 30.000 in meno rispetto al 2009.

E il profitto? Non ammonta a molto. Eppure, detto questo, le cifre regalano un barlume di speranza per ulteriori progressi nel 2023. Al momento, il contesto globale in rapida evoluzione non permette di fare previsioni affidabili. Quello che sappiamo, però, è cosa ha tenuto impegnato il settore degli acquisti nel 2022. Ecco il bilancio di un altro anno ricco di eventi.

 


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Le crisi continuano a influenzare gli acquisti nel 2022

Anche se la fase peggiore della pandemia di COVID-19 sembra essersi attenuata, le sue onde d'urto continuano ad avere un effetto significativo. Di conseguenza, nel 2022 il settore degli acquisti ha subito la forte pressione della necessità di costruire filiere nuove e resilienti. L'invasione russa dell'Ucraina ha complicato moltissimo questo compito. L'industria non solo ha sofferto perché le catene di approvvigionamento sono state interrotte dalle sanzioni, ma anche perché molte rotte di trasporto internazionali sono state improvvisamente chiuse, in particolare quelle provenienti dall'Asia.

La pandemia e la guerra in Ucraina hanno dato origine a un'altra grande sfida per il settore degli acquisti. La situazione di tensione geopolitica ha causato non solo colli di bottiglia nelle forniture internazionali, ma anche degli aumenti dei prezzi senza precedenti. Il risultato? Tassi di inflazione che a volte hanno superato il 10%.

L'inflazione è stata fonte di enormi problemi per il settore degli acquisti. Nonostante i regolari aggiustamenti di bilancio e gli sforzi per trovare buoni affari, è stato impossibile evitarne l’impatto. Molte aziende hanno aumentato di conseguenza i loro prezzi, ma questo non sempre è stato possibile. Per compensare le perdite, le compagnie avrebbero dovuto aumentare i prezzi di alcuni prodotti di così tanto che nessun cliente avrebbe potuto, o voluto, sborsare tali cifre.

Allo stesso tempo, si profila un ulteriore potenziale conflitto all'orizzonte quando si tratta della Cina. Dopo la recente conferenza del Partito comunista cinese, sembra che i leader del Paese abbiano intenzione di attenersi all'attuale rigorosa politica zero-COVID. E nonostante si vedano segnali di allentamento di alcune restrizioni, non è chiaro se sarà possibile prevenire i lockdown in futuro.

Questo non è l'unico motivo di preoccupazione per le imprese. Sempre la conferenza ha dimostrato che la Cina mantiene la sua rigida linea politica, prestando poca attenzione ai diritti umani e alla libertà di espressione, e ciò sta danneggiando la reputazione dei fornitori cinesi tra i consumatori. Si tratta di un fattore che potrebbe costringere gli uffici acquisti a cercare partner e risorse commerciali alternativi.

Barlumi di speranza: maggiore fiducia in se stessi e networking di persona

Nonostante le sfide che il settore deve affrontare, le cifre citate all'inizio del bilancio sono motivo di speranza. È prematuro parlare di una svolta, ma tali numeri dimostrano che l'industria è in grado di affrontare abilmente le crisi e ciò infonde al settore maggiore fiducia in se stesso e aiuta a promuovere un approccio orientato alla soluzione dei problemi.

Un cambio di rotta, questo, avvertito anche durante le fiere e gli eventi del settore organizzati nuovamente di persona dopo due anni di pandemia. Un esempio è stato il Green Logistics Expo tenutosi a Padova a ottobre 2022. Oltre 7000 visitatori e più di 170 espositori si sono incontrati nella città veneta per confrontarsi sui temi più attuali e sulle più recenti innovazioni del mondo della logistica. L'evento si è incentrato su temi come nodi e infrastrutture, sostenibilità, mezzi, servizi e operatori logistici.
 

Bilancio 2022: altri argomenti a cui deve pensare il settore oggi

  • Per stare al passo con un futuro sempre più orientato alla sostenibilità, gli uffici acquisti di molte aziende devono preoccuparsi di adottare misure adeguate per soddisfare i requisiti in questo senso. Le aziende saranno tenute a garantire i diritti umani e gli standard ambientali lungo l'intera catena globale del valore e della fornitura.
  • La sostenibilità ha giocato comunque un ruolo importante nel settore degli acquisti nel 2022 perché sia i fornitori che i clienti stanno dando sempre più importanza a processi che rispettino l'ambiente.
  • Anche l'utilizzo delle piattaforme digitali B2B è stato un tema importante nell'ultimo anno. Soluzioni come wlw connect (link in tedesco) sono sempre più utilizzate per mettere in contatto gli acquirenti con i fornitori.
  • Di pari passo è rimasta viva l'attenzione alle soluzioni di automazione e di approvvigionamento elettronico che semplificano e accelerano lo scambio di informazioni e dati tra tutte le parti interessate.
  • La carenza di lavoratori qualificati ha continuato a rappresentare un problema nel 2022, rendendo complessa l’assunzione di personale competente. Le aziende che avevano intenzione di assumere hanno dovuto così trovare il modo di distinguersi all’interno di una forte concorrenza.
     

In conclusione: acquisti 2022

La guerra in Ucraina ha esacerbato le sfide per il settore degli acquisti, già sottoposto a forti pressioni a causa della pandemia di COVID-19. Quest’ultima, insieme alla guerra, ha portato a livelli record di inflazione e nel campo degli acquisti le aziende hanno dovuto mitigare gli effetti dei prezzi elevati e creare solide filiere. Non sempre ci sono riuscite, ma ci sono stati dei successi e gli esperti concordano.

Una conseguenza di questo latente sviluppo positivo è una maggiore fiducia in se stessi e un senso di autosufficienza all'interno del settore, che si traducono in una mentalità sempre più orientata a risolvere i problemi, in grado di aprire nuove prospettive. E questo sarà assolutamente necessario, perché le crisi attuali continueranno di sicuro a lasciare il segno nel 2023.