L’Africa è interessante per le aziende italiane

L’Africa sta diventando un’alternativa interessante per l’economia italiana. Lo dimostra l’inchiesta portata avanti dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, pubblicato a luglio 2023. Uno dei dati più significativi è il seguente: nel 2022, si è registrato uno scambio di valore superiore a 68 miliardi di euro, rappresentando un notevole incremento rispetto all’anno precedente. Questo aumento è stato particolarmente evidente grazie all’importazione dall’Africa, che è salita da 24 a 47 miliardi di euro, quasi raddoppiandosi.

Altre conclusioni:

  • il Pil che negli ultimi 15 anni è raddoppiato.
  • l’Africa è in continua trasformazione sia sul piano economico che sociale.
  • le aziende prevedono un aumento dell’importanza dell’Africa nell’approvvigionamento di materie prime. Questo si applica soprattutto all’idrogeno verde.
  • le importazioni sono cresciute rispetto ai livelli pre-pandemia.

Il coinvolgimento delle aziende italiane in Africa è in aumento. Tuttavia, non si può parlare di ottimismo, poiché la nuova legge sulla due diligence dei fornitori crea barriere. Più del 60% considera le disposizioni riguardanti la supervisione della conformità agli standard sociali lungo l’intera catena del valore come un ostacolo significativo.

Eppure l’Africa è “il continente delle opportunità non sfruttate”. Gli sforzi del governo mirano a incrementare ulteriormente gli scambi e le relazioni con il continente. Secondo l’AGI - Agenzia ITALIA si registra già un trend positivo, guidato nello specifico da regioni come Lombardia, Sardegna e Sicilia. “L'Italia può assumere un ruolo sempre più centrale investendo nelle risorse umane e contribuendo allo sviluppo della società africana. Non solo grandi infrastrutture, dalla logistica all’energia e all’agroalimentare”.
Una grossa spinta passa attraverso la digitalizzazione. La digitalizzazione permette la connessione con i centri economici internazionali e favorisce l’imprenditorialità in Africa, la collaborazione con il continente e il trasferimento di conoscenze e tecnologia. In questo contesto, le start-up possono essere partner importanti per le aziende italiane e non solo. Basti pensare ad esempio all’app Migradvisor, il cui obiettivo è quello di aiutare i migranti a ricevere informazioni accurate sul nostro Paese.

I principali Paesi importatori e prodotti

Il sentimento positivo si riflette anche nelle cifre: lo scambio di merci tra l’Italia e il continente africano ha raggiunto un livello record nel 2022. Come riportato dall’Osservatorio economico, è cresciuto di oltre 100 milioni di euro rispetto all’anno precedente, passando da 2,2 a 2,37 miliardi. Questo incremento è diviso in modo variegato fra i vari Paesi africani.
 

I principali partner di importazione nel 2022 sono stati:

  • Africa subsahariana (6,1 miliardi di euro)
  • Egitto (3,8 miliardi di euro)
  • Tunisia (2,9 miliardi di euro)
  • Marocco (2,2 miliardi di euro)

Secondo i dati dell’Osservatorio Economico per l’anno di importazione 2020 le principali merci provenienti dall’Africa verso l’Italia erano:

  • prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere
  • metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti
  • prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori
  • prodotti alimentari, bevande e tabacco
  • petrolio greggio e gas naturale
  • coke e prodotti petroliferi raffinati
  • rocce e terre, altri prodotti minerari
  • prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca

IPD: Assistenza nella ricerca di partner

Chi guarda all’Africa dal punto di vista dell’approvvigionamento non deve considerare il continente come un blocco omogeneo. È composto da più di 50 Paesi, con molte somiglianze, ma anche con molte differenze. È vero che questo è applicabile anche per gli scambi commerciali con altre regioni come l’Asia o l’America. Tuttavia, le aziende tedesche sono attive in Africa da molto tempo e hanno accumulato molte esperienze in merito. Questo non vale necessariamente per i singoli mercati africani.

Per questo motivo, molte aziende coinvolgono grossisti nella loro catena di approvvigionamento quando si tratta di acquisti da questa regione. Tuttavia, il contatto diretto con i fornitori africani consentirebbe loro di risparmiare sui costi di intermediazione e di ottenere maggiori profitti. Anche le condizioni commerciali, le normative doganali e le differenze culturali spesso divergenti complicano il commercio.

Il gruppo SACE, ad esempio, vuole rendere tutto questo più semplice. Il gruppo assicurativo-finanziario italiano è direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze Tra le altre cose, ha lo scopo di promuovere le relazioni commerciali tra l’Italia e altri Paesi del mondo, fra cui quelli africani.
SACE si focalizza nel fornire supporto alle imprese e all’ambiente economico nazionale attraverso una vasta gamma di strumenti e soluzioni. Mette in contatto le aziende europee con partner commerciali affidabili durante fiere specializzate o attraverso viaggi per gli acquirenti. Ciò consente di risparmiare tempo e denaro nell’approvvigionamento quando si cerca un partner.

Offerte simili includono ad esempio:

·       l’Iniziativa delle Imprese Italiane per l'Africa

·       Agenzia ICE

·       formazione tecnico-manageriale

·       LAB INNOVA AFRICA SUBSAHARIANA

Tante quindi le opportunità per trovare in questo contesto geografico nuovi fornitori alimentari all´ingrosso