Componenti elettroniche: gamme di prodotti e fornitori a confronto 
 

Tutto quello che c'è da sapere sugli acquisti B2B nel settore delle componenti elettroniche  è racchiuso in 3 criteri essenziali: costo, disponibilità e prestazioni.  

Le tipologie 
 

Sebbene esistano molti tipi di dispositivi, ognuno di essi ha un insieme unico di caratteristiche che lo rendono adatto a diverse applicazioni.  
 

  • Circuiti integrati. Sono il tipo più comune di componenti elettronici: sono disponibili in una gamma ampia di forme e dimensioni e sono diventati così piccoli da poter essere integrati in altri prodotti o sistemi.
  • Transistor. Sono dispositivi a semiconduttore che amplificano o commutano segnali elettronici.
  • Resistori. Possono essere utilizzati per creare circuiti elettrici complessi senza la necessità di componenti o cablaggi aggiuntivi. Sono utili anche per proteggere le parti sensibili dai danni dovuti all'eccesso di corrente che le attraversa.

Componenti passive 
 

Hanno bisogno di una fonte di tensione esterna per funzionare. Includono resistori, condensatori, induttori e diodi. 
 

  • Resistori. Sono disponibili in forme e dimensioni diverse a seconda del loro valore di resistenza, ma hanno la stessa struttura di base: due fili metallici collegati a un cilindro o filo.
  • Condensatori: la versione più semplice consiste in due piastre metalliche separate da un isolante (come aria o plastica).
  • Induttori: sono costituiti da bobine di filo che creano un campo elettromagnetico quando la corrente li attraversa.

Componenti attivi 
 

Sono utilizzati per applicazioni di amplificazione, filtraggio e rilevamento.  
 

  • Diodi: conducono solo in una direzione e vengono utilizzati per la rettifica e la limitazione della tensione. Fungono anche da semplici interruttori, controllando il flusso di corrente.
  • Transistor: amplificano i segnali e attivano o disattivano correnti maggiori. Possono anche essere usati come porte logiche, che eseguono operazioni logiche booleane su segnali binari.
  • Circuiti integrati: contengono più transistor insieme ad altri componenti come resistori, condensatori e induttori. Sono comunemente chiamati chip.

Costo e affidabilità
 

Il primo fattore da considerare quando si sceglie tra diversi tipi di componenti elettroniche è il costo. In generale i prodotti destinati a uso sporadico contengono componenti di qualità superiore rispetto agli oggetti destinati a uso frequente. Ad esempio, un alimentatore di fascia bassa potrebbe guastarsi dopo cinque anni, ma funzionare abbastanza bene per altri cinque prima di dover essere riparato.  

La scelta dei produttori
 

I produttori di componenti elettroniche sono migliaia. Scegliere tra tutti vuol dire trovare il giusto compromesso tra 3 criteri essenziali
 

  • Prestazioni. È uno dei fattori più importanti nella scelta di un componente elettronico: bisogna assicurarsi che non causi problemi in seguito.
  • Costo. Vale sempre la pena investire in un componente più costoso ma con prestazioni migliori, rispetto ad altri.
  • Qualità. Questo criterio riguarda la shelf life, ovvero il ciclo vitale dei componenti stessi e la durevolezza degli oggetti che andranno a costituire.

Componenti elettroniche: stabilire le priorità 
 

Gli acquisti di componenti elettroniche possono essere differenziati per: 
 

  • tariffe. Non si tratta di contabilità, ma di dare peso relativo ad articoli e fornitori
  • quantità. Di media, si calcolano gli stock necessari per 12 mesi
  • volumi. A seconda del volume dei prodotti acquistati, le priorità cambiano a ogni fornitura.

Altri criteri riguardano la situazione di monopolio o di concorrenza, la lontananza geografica dei fornitori, i rischi politici, etc. Tali criteri hanno acquisito un'importanza prioritaria, nell'ultimo biennio, a causa del chip crunch.  

I metodi per definire le priorità 
 

Esistono 2 metodi empirici utilizzati dalle aziende di componenti elettroniche per stabilire le priorità. 

Legge di Pareto 
 

Il 20% delle cause produce l'80% degli effetti: si tratta di stabilire, per esempio, quale 20% degli articoli rappresenti l'80% degli acquisti, in termini di valore. Oppure, del 20% degli articoli, quali occupano l'80% dello spazio nell'inventario. O, ancora, quale 20% dei fornitori rappresenti l'80% del fatturato. 

Metodo ABC
 

Dopo aver ordinato gli articoli in ordine decrescente, li si classifica come segue: 
 

  • Classe A: il 20% degli articoli che rappresentano l'80% del fatturato
  • Classe B: il 30% degli articoli che rappresentano il 15% del fatturato
  •  Classe C: il 50% degli articoli che rappresentano il 5% del fatturato.

Componenti elettroniche: certificazioni necessarie 
 

Per essere introdotte e commercializzate nell'Unione Europea, le componenti elettroniche devono essere dotate di marchio CE. Il marchio CE può essere ottenuto solo dai produttori europei che abbiano ottenuto la dichiarazione di conformità ai requisiti di sicurezza e salute previsti dalle norme comunitarie vigenti e, in particolare: 
 

  • 2014/30/UE: disciplina impianti e apparecchi che producono perturbazioni elettromagnetiche
  • 2015/863/UE: restringe l'uso di sostanze dannose per la salute nelle componenti elettroniche
  • 2014/35/UE: disciplina i voltaggi massimi dei componenti elettrici.

I codici Iso 
 

Le certificazioni ISO hanno diversi codici. Ecco i principali: 
 

  • ISO 31.020: Componenti elettronici in genere
  • ISO 31.040: Resistenze elettriche
  •  ISO 31.060: Condensatori
  • ISO 31.080: Dispositivi a semiconduttore
  • ISO 31.100: Tubi elettronici
  • ISO 31.120: Dispositivi di visualizzazione
  • ISO 31.140: Dispositivi piezoelettrici
  • ISO 31.160: Filtri elettrici
  • ISO 31.180: Schede e circuiti stampati
  • ISO 31.190: Assemblaggi di componenti
  • ISO 31.200: Chip elettronici
  • ISO 31.220: Componenti elettromeccanici per apparecchiature elettroniche e di telecomunicazioni