Componenti elettroniche: documenti per l'import 
 

Tutto quello che c'è da sapere sugli acquisti B2B di componenti elettroniche  è definito in due norme principali: 
 

  • Regolamento CE 1020 del 2019. Disciplina tutte le importazioni, ovvero le prerogative che le merci di qualsiasi settore devono possedere per essere ammesse all'ingresso nell'Unione Europea
  • Regolamento CE 305 del 2011. Impone la marcatura CE, ma, al tempo stesso, la vincola all'esistenza delle cosidette norme armonizzate, ovvero leggi approvate da ogni singolo Paese aderente alla Comunità europea che fanno riferimento al Regolamento generale. In assenza di norme armonizzate (anche se sono osservate leggi nazionali) la marcatura CE non può essere rilasciata. La marcatura CE, inoltre, può essere ottenuta solo da produttori residenti nell'Unione Europea.

Le merci in ingresso nell'Unione Europea, secondo il Regolamento CE 1020/2019 entrato definitivamente in vigore a settembre 2021, devono essere accompagnate da 4 documenti, alcuni a carico dell'importatore, ovvero di chi compra, e altri a carico del venditore. 

Il fascicolo tecnico 
 

Deve essere messo a disposizione dall'importatore, ovvero da chi compra. Include informazioni tecniche sul prodotto, le prove di qualità e il collaudo. È un faldone corposo in cui si trova: 
 

  • la descrizione dettagliata delle componenti elettroniche, comprensiva di schemi, disegni, elenco delle parti e così via
  • la descrizione e gli esiti delle procedure di controllo della qualità
  • elenco delle leggi osservate nella fabbricazione anche solo in parte

Il possesso del documento costituisce un obbligo dell'acquirente, che deve esibirlo agli operatori doganali su esplicita richiesta. Questa norma, a oggi, è largamente disapplicata. Gli addetti ai controlli doganali, infatti, focalizzano le verifiche sulle mercature CE e sui certificati di conformità e spesso non richiedono il fascicolo. 

Nel settore delle componenti elettroniche, il problema del fascicolo tecnico è, però, anche un altro: se è vero che l'importatore è tenuto a esserne in possesso, è anche vero che, poiché il documento contiene informazioni dettagliate sugli schemi dei circuiti, i produttori sono reticenti a rilasciarlo prima che l'acquirente faccia un ordine. Non di rado si verifica che l'importatore paga le merci per poi scoprire che il fascicolo non esiste.  

La dichiarazione di prestazione 
 

La dichiarazione di prestazione, identificata con la sigla DoP, è un obbligo del venditore: si tratta di un documento che descrive il prodotto, la sua destinazione d'uso e indica caratteristiche, prestazioni ed eventuale rilascio di sostanze pericolose. La dichiarazione di prestazione dev'essere convalidata da un organismo indipendente, cosiddetto organismo notificato

L'etichetta CE 
 

La marcatura CE è stata istituita dal Regolamento CE 305/2011 ed è un obbligo del venditore. Deve essere apposta a tutti i prodotti coperti da una o più norme armonizzate, ovvero riferite al Regolamento e approvate in ognuno dei Paesi che aderiscono alla Comunità Europea.  
La marcatura CE sull'imballaggio dei prodotti attesta la conformità ai requisiti essenziali di salute, sicurezza e protezione: deve essere accompagnata dalla dichiarazione di conformità che specifica gli strumenti con cui il produttore, il suo rappresentante autorizzato o l'importatore ha assicurato tale conformità.  
Per verificare se i prodotti sono soggetti all'obbligo della marcatura CE è necessario fare riferimento alle direttive o ai provvedimenti dei Paesi che li hanno recepiti: in queste leggi, infatti, è stabilito un campo di applicazione relativo alle famiglie di prodotti e, ove applicabile, alle famiglie di prodotti esclusi che possono essere interessate da altre direttive specifiche. Purtroppo, le norme armonizzate non dispongono mai di un elenco esaustivo dei prodotti coperti. 

Le principali direttive comunitarie che impongono la marcatura CE sulle componenti elettroniche sono: 
 

  • Direttiva bassa tensione (LVD). Si applica alle componenti elettroniche che hanno una tensione alternata di 50-1000 Volt e una corrente continua di 75-1500 Volt (elettrodomestici, caricabatterie, prese, cavi, etc.)
  • Compatibilità elettromagnetica (EMC). Si applica ai dispositivi elettronici per garantire che non sviluppino interferenze.
  • Direttiva RED (Radio Equipment Directive). Interessa radio, telecomunicazioni e le loro parti.

Istruzioni d'uso 
 

Le istruzioni d'uso, infine, sono anch'esse un obbligo del venditore. Qualsiasi prodotto importato in Unione Europea deve essere corredato da un manuale scritto in tutte le lingue dei Paesi che fanno parte della comunità europea. 

Componenti elettroniche: restrizioni, proibizioni, avvertenze 
 

In generale, in Europa è vietata l'importazione, l'esportazione e la commercializzazione di  prodotti contenenti sostanze pericolose (per esempio, sali di piombo e nichel). 
Nell'ambito della tutela della morale pubblica, l'importazione di slot machine destinate ai casinò è autorizzata solo su presentazione di autorizzazioni rilasciate dal Ministero dell'Interno e che coprano, da un lato, il dispositivo e, dall'altro, la società di fornitura e manutenzione.  
Altri apparecchi di gioco basati sul caso e talvolta sull'abilità sono severamente vietati.  

La restrizione all’uso di sostanze pericolose (RoHS), infine, stabilisce i limiti massimi di piombo, cadmio e mercurio contenuti nei sistemi elettronici. Da gennaio 2013, la RoHS è stata inglobata nel Regolamento 305/2011 sulla marcatura CE e ne costituisce, di conseguenza, parte integrante.