Le norme 
 

Tutto quello che c'è da sapere sugli acquisti B2B di imballaggi alimentari è racchiuso in 6 regolamenti comunitari e una legge nazionale. 

Il regolamento CE n. 1935/2004 descrive norme o direttive specifiche alle quali gli imballaggi alimentari devono essere conformi e prevede, in particolare, che i materiali a contatto con gli alimenti (MOCA) non debbano rilasciare componenti dannosi per la salute del consumatore.  

Il regolamento CE 2023/2006 integra la precedente normativa, stabilendo le buone pratiche da osservare nella fabbricazione degli imballaggi: alcuni materiali, come la plastica o la ceramica, ad esempio, sono soggetti a regole proprie. Non tutti i materiali, dunque, sono uguali in termini di standard alimentari.  

Il regolamento CE 10/2011 elenca le 1000 sostanze plastiche autorizzate per la fabbricazione di materiali che possono venire a contatto con gli alimenti.  

Il Regolamento CE 282/2008 stabilisce le regole da seguire per i materiali riciclati, che sono sempre più utilizzati. 

Norme ISO: per gli imballaggi alimentari si tratta delle norme ISO/TC 122.  

La legge sulla transizione energetica per la crescita verde (LTECV): prevede, in particolare, il divieto della plastica monouso.  

Il Decreto Legislativo 29/2017 stabilisce le sanzioni applicabili ai Regolamenti UE in materia di imballaggi destinati a venire a contatto con prodotti alimentari e alimenti: da un minimo di 5mila euro fino a 27mila euro (imballaggi e materiali che causano il deterioramento delle caratteristiche organolettiche degli alimenti) e 80mila euro (oggetti che, a contatto con i prodotti, possono essere nocivi per la salute umana). 

Ci sono, poi, anche regole di sicurezza che richiedono la progettazione di imballaggi particolarmente resistenti.  

Per preservare al meglio gli alimenti ed evitare qualsiasi rischio di deterioramento o danneggiamento, l'imballo degli alimenti e la sua scatola di trasporto devono garantire resistenza agli urti, all'umidità, alle variazioni di temperatura e alla luce.  

Indipendentemente dalle condizioni di trasporto e dal numero di passaggi della filiera, dunque, il prodotto deve arrivare integro nelle mani del consumatore. 

Imballaggi alimentari: documenti specifici da compilare  
 

Come qualsiasi altro settore commerciale, anche l'import export di imballaggi alimentari è regolamentato dalle norme sul trasporto di merci.  

La registrazione 
 

La direttiva europea sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio regola le tipologie di confezioni che possono essere immesse sul mercato europeo, la gestione dei rifiuti di imballaggi e le misure di prevenzione relative alle confezioni. In Italia, i produttori di imballaggi (alimentari e non) hanno l'obbligo di registrarsi presso il Conai (COnsorzio NAzionale Imballaggi).  

Il processo di registrazione dura da qualche settimana ad alcuni mesi. 

Documenti di trasporto nell'UE 
 

Le spedizioni di imballaggi alimentari in entrata o in uscita dall'Italia, devono essere accompagnati da: 
 

  • Documento di trasporto (DDT). È emesso dal fornitore, in duplice copia, e riporta i dati societari del mittente, la data, la quantità di colli trasportati, il peso, la descrizione della natura e della qualità della merce
  • Lettera di vettura (LDV). Dev'essere compilata dal mittente o dal corriere, in triplice copia (una per il mittente, una per il destinatario e una per lo spedizioniere): oltre alle generalità di mittente e destinatario, deve riportare la classificazione delle merci.

Documenti di trasporto internazionali 
 

Il principale documento che accompagna la spedizione di merci in entrata o in uscita dall'Italia da o verso Paesi che non fanno parte dell'UE è il CMR: si tratta di una sorta di lettera di vettura compilata in 3 lingue. Il CMR è accompagnato dai documenti relativi alla merce, in questo caso gli imballaggi alimentari, e dai certificati di provenienza.  
Il documento di origine comprende un certificato di non manipolazione rilasciato dai Paesi di transito e un titolo unico di trasporto che serve per tracciare lo spostamento delle merci 
La packing list, infine, è il documento che consente alla dogana di verificare la conformità degli imballaggi trasportati rispetto alle nome vigenti. 

Imballaggi alimentari: restrizioni, proibizioni, avvertenze 
 

Il Regolamento CE 2018/213 impone la riduzione dell’esposizione dei consumatori al bisfenolo A: si tratta di una sostanza utilizzata per la produzione di scontrini, lattine, consumabili per la tavola e bottiglie. Tale sostanza sarebbe responsabile di alterazioni dell'equilibrio ormonale e del metabolismo. Il limite di migrazione di bisfenolo A da imballaggi alimentari è stato fissato a 0.05 mg/kg. Secondo questa disposizione, inoltre, è obbligatorio accompagnare le merci con un documento di conformità, che va messo a disposizione delle Autorità preposte ai controlli, in caso di richiesta.  

Dall'1 gennaio 2023, inoltre, dopo anni di rinvii, una nuova norma promette di rivoluzionare il settore degli imballaggi alimentari: si tratta della disposizione europea che regola la cosiddetta etichetta ambientale degli imballaggi: in pratica, ogni confezione dovrà riportare una serie di informazioni, scritte o sottoforma di rappresentazioni grafiche. Tali indicazioni riguardano la tipologia di imballaggio (vachetta, lattina, bottiglia, etc.), il materiale riferito a codici (plastica, vetro, alluminio, etc.), tipo di smaltimento (differenziato, indifferenziato). 
Al fine di consentire alle aziende produttrici di potersi adeguare per tempo e di comprendere i vincoli e le restrizioni da adottare, il Comitato nazionale imballaggi ha predisposto sul proprio portale web una piattaforma dove si possono reperire informazioni utili e linee guida sull’etichettatura ambientale degli imballaggi alimentari.